A metà dell’anno 2023 sono state pubblicate interessanti recensioni che mettono in forte correlazione l’azione della nattochinasi su alcune patologie particolari come i disturbi della coagulazione del sangue in senso anti-coagulante, le rinosinusiti croniche con evoluzione in poliposi nasale e l’osteoporosi. Merita un capitolo a parte la documentata azione anti-lipidemica caratterizzata non soltanto dalla riduzione del colesterolo totale, ma anche e, in particolar modo, sulla frazione HDL (incrementandola) e LDL del colesterolo (riducendo la frazione ossidata delle LDL, vere responsabili dello sviluppo del processo aterogeno).
Nel quadro generale di una sua quanto mai comprovata attività anti-lipidemica, se ne aggiunge un’altra ben più importante legata ad un sicuro effetto ipotensivo su entrambe le frazioni pressorie, di cui quello più evidente si registra maggiormente a livello della pressione minima o diastolica.
Questo evento le permette un interessante utilizzo in quella forma di diabete di tipo 2 in cui è documentata tra l’altro la presenza di una insulino-resistenza con tutti i risvolti che essa comporta a livello metabolico e pressorio in senso stretto.
Non ultima, va menzionata la possibilità che questo enzima possa essere utilizzato come antivirale specifico nei confronti di molte specie di Coronavirus, compreso il Sars-Cov-2, nei confronti del quale ha mostrato una potente e specifica azione di denaturazione della proteina Spike, contemplando in tutto questo un’azione diretta anche verso le attuali e future forme mutate.