Negli ultimi anni, a causa di un radicale cambiamento dello stile di vita principalmente legato allo sviluppo industriale nei paesi ad economia avanzata ed alla globalizzazione, sempre più persone lamentano disturbi a carico di stomaco ed intestino.
Non tutti questi disturbi però sono riconducibili ad una patologia organica documentabile, ma rientrano nel gruppo delle Malattie Funzionali GastroIntestinali (FGIDs, Functional Gastro Intestinal Disorders), una categoria diagnostica classificata in base alla sola presentazione sintomatologica e caratterizzata dall’assenza di un danno organico documentabile come causa patogenetica.
Essi sono fonte di un’importante spesa sanitaria e sociale, per la frequenza con cui i pazienti si rivolgono al gastroenterologo e si assentano dal lavoro.
La Gastroenterologia Integrata Armonica rappresenta il nuovo paradigma della gastroenterologia che presuppone un approccio globale alla persona, intesa come un tutt’uno interconnesso avente una propria unicità. Il concetto alla base di questa medicina è olistico, cioè basato su una visione d’insieme dell’organismo che tiene conto delle relazioni esistenti tra i diversi sistemi organici secondo i canoni della PNEI.
Particolare attenzione viene posta, quindi, anche all’aspetto psico-emozionale del paziente. Questo perché bisogna sottolineare che l’intestino è dotato di un ricchissimo tessuto nervoso, il Sistema Nervoso Enterico (SNE), indipendente dal Sistema Nervoso Centrale (SNC) sebbene con esso in comunicazione attraverso vie neuronali, meccanismi immunologici ed endocrini, servendosi delle cellule entero-endocrine e di elementi cellulari del sistema immunitario (PNEI).
Nel caso delle FGIDs, attraverso queste vie di collegamento, il SNE invia segnali alterati (gonfiore, distensione e dolore addominale) al SNC che li interpreta in senso patologico.
Infine , considerato che nell’intestino risiede il principale distretto immunitario del nostro corpo (GALT, Gut Associated Lymphoid Tissue – tessuto linfoide associato all’intestino) che è strettamente correlato al microbiota intestinale , la diagnosi differenziale tra disturbo funzionale e patologia organica non può prescindere dall’utilizzo integrato di esami di laboratorio/strumentali (esami ematici e delle feci, ecografia addominale, gastroscopia, colonscopia) e test diagnostici non convenzionali (intolleranze alimentari, disbiosi test) mirati alla identificazione precoce di stati di infiammazione in atto.
L’assenza di un danno organico documentato che giustifichi l’uso di una terapia di sintesi, costituisce il presupposto per ricorrere alla Terapia Integrata Armonica che, partendo dall’adozione di una corretta alimentazione prima di ogni altra opzione, include l’uso di bioterapici, l’idrocolonterapia, l’ossigeno-ozono terapia, la fisioterapia posturale globale (FPG) e tecniche osteopatiche viscerali.